Junmai Daiginjo fragrante dall'aroma eccellente e dal gusto profondo, Ninki Gold è un sake secco ma non troppo, dal finale pulito e leggermente dolce, ed è stato definito dalla stessa sakagura “casual ginjo”, ossia un ginjo facilmente acquistabile da tutti, grazie alla scelta di utilizzare ingredienti di alta qualità ma dai costi contenuti.
Riso
Secondo il kuramoto Yujin Yusa, la cosa più importante nel processo produttivo del sake è la preparazione del kojimai. Per tale motivo ha scelto di utilizzare il riso Gohyakumangoku in questa fase, uno dei migliori sakamai esistenti, e di optare, invece, per i più economici hanmai Chiyonishiki e Hanafubuki per il kakemai, con un seimaibuai del 50%.
Produzione
Tutta la fermentazione avviene in grandi botti di legno di cedro di 400 anni lavorate da artigiani giapponesi e chiamate kioke 木桶 e viene effettuata a basse temperature per tempi prolungati.
Tutti i sake della sakagura Ninki Ichi vengono prodotti all’interno di queste botti che, con i loro 7 shaku (vecchia misura giapponese corrispondente a circa 6.500 litri), sono tra le più grandi del Giappone. Quetso permette a un prodotto come Ninki Gold di essere leggero e aromatico ma di avere comunque una sua specifica complessità.
Non sono solo le botti a rappresentare un elemento caratterizzante di questa sakagura, ma, dal momento che secondo il kuramoto Yusa non è possibile meccanizzare la produzione di un fermentato di tale rilievo culturale, ogni sake viene prodotto rigorosamente a mano con l’utilizzo di strumenti in legno e di tinozze giapponesi per la cottura del riso.
La maturazione, onde evitare il deterioramento del sake causato da luce, temperatura e aria, avviene solo ed esclusivamente in bottiglia con un'unica pastorizzazione.
Vincitore di numerosi premi, come la medaglia d’oro al Wine glass Tasty Sake Award del 2019, Ninki Gold è stato scelto per il Nobel Night Cap 2012, serata ufficiale per la finale del Premio Nobel e come sake ufficiale del Museo Enzo Ferrari di Modena e del Tokyo International Film Festival.
Food Pairing
Vi consigliamo di consumarlo fresco o a temperatura ambiente in un calice da vino e di abbinarlo con sashimi e carpacci delicati di pesci bianchi, capesante e crostacei o piatti a base di verdure fresche dai gusti leggermente aciduli, come ad esempio la ricetta che vi proponiamo qui, Pomodoro marinato con Shiro-Dashi e Shiso. L’umami e la leggera dolcezza derivati dal riso hanmai ben supporteranno l’umami del pomodoro e dello shirodashi (dashi condito con salsa di soia bianca).
Pomodori maturi 2
Shiso fresco 5-7 foglie
Shirodashi 1 cucchiaio (puoi comprarlo QUI)
Succo di limone 1 cucchiaino
Olio EVO 1 cucchiaio
Zucchero 1 cucchiaino
Pelate i pomodori tuffandoli per pochi secondi nell’acqua bollente e tagliateli poi a pezzi della grandezza di un boccone.
Mescolate bene in una ciotola shirodashi, succo di limone, olio evo e zucchero. Versatevi dentro i pomodori, le foglie di shiso tagliate sottili e fate marinare in frigo almeno un’ora. Servite freddo.