Analisi gustativa di Enoteca Kodama, Roma
Appena versato freddo di frigorifero il naso offre un ampio spettro fruttato che va dalla frutta fresca a quella stramatura, soprattutto esotica, con particolare riferimento al mango che viene declinato dalla sua versione più acerba a quella molto avanti con la maturazione.
Poco dopo si affaccia una nota lattica di cottage cheese e, man mano che la temperatura aumenta nel calice, è la volta anche del lievito e del cioccolato bianco e il cottage cheese diventa burro.
Il sorso è morbidissimo e snello, da fresco anche un filo troppo, tanto che di primo acchito viene da chiedersi se non pecchi un po’ di corpo, ma con l’aumentare temperatura quello che sembrava un difetto diventa un enorme punto di forza perché il sake si siede sulla lingua con una leggiadria che ha dell’incredibile, sembra seta.
Il sake inizia a dare il suo meglio intorno ai 12°C quando si affacciano l’albicocca, e una nota quasi di biscotti al cocco.
La chiusura è secca e pulita e lascia in dote una lunga scia di cocco.
Abbiamo tentato un abbinamento apparentemente azzardato con biscotti di frolla al burro con cioccolato bianco e limone e il sake si è comportato egregiamente andando a impreziosire il limone con una nota alcolica che, perfettamente fusa con il cioccolato ci ha lasciati con l’impressione di aver addentato un cioccolatino ripieno di crema di limoncello!